Settore Informatico

Missionari italiani in Benin

Banco Informatico Tecnologico e Biomedico è lieto di condividere con voi la lettera ricevuta da don Mario Neva, capo di un progetto di missioni in Benin.

“Carissimo Costanzo e carissimo signor Dante, rispondo molto volentieri alla vostra richiesta di presentare i progetti in atto con l’informatica, mentre i vostri computer sono in viaggio verso il Benin e dovrebbero raggiungerci tra 15 giorni. Allo scopo vi mando qui di seguito una sobria relazione, disponibile ad aprire un dialogo e una collaborazione a favore soprattutto di tanti giovani desiderosi di mettersi al passo dei tempi.
L’accostamento al computer, qui in Benin, come in tutta l’Africa, compreso il Seminario, è diventato una esigenza importante per adulti e soprattutto per i giovani e il loro futuro lavorativo.
La nostra esperienza bresciana qui in Benin, e precisamente nella città di Bohicon, nella Diocesi d’Abomey, è particolarmente significativa. Avverto che il livello di preparazione tecnico- informatica è molto buono; ho incontrato almeno tre professionisti del computer e si lavora a livelli professionali. Potrebbero benissimo lavorare tra di noi senza alcuna difficoltà, e sarebbe interessante metterli a contatto per qualche mese con le nostre agenzie italiane. Con questo ci sono problemi di rete elettrica, di manutenzione, per l’alto tasso di umidità e per la polvere che insidiosa penetra dappertutto almeno da novembre a luglio; i centri poi sono oggetto di furto e vanno protetti e salvaguardati… la rete internet è visibilmente migliorata ma ci sono stati episodi di coupure – interruzione clamorosi, ora si spera che le cose vadano meglio.
A ciò si aggiunge che la scuola in Africa è ormai concepita come una fonte di guadagno e ovunque chi non ha i mezzi è tagliato fuori. La nostra solerzia non è mancata. Sbarcati nel centro Diocesano abbiamo installato Internet, acquisito 10 computer e realizzato la sala informatica retta da uno dei nostri tecnici, che ha organizzato corsi di formazione con tanto di attestato. Avverto che qui la formazione è una prassi normale in tutti i campi. In seguito (l’esperienza copre l’arco di quattro anni) abbiamo sostenuto l’impegno del Seminario, dove si insegna la filosofia con 200 giovani provenienti da tutto il Benin. Abbiamo dunque realizzato l’impianto antenna per ricevere Internet e il necessario server. In seguito abbiamo dotato il seminario di un sistema di stampa moderno. Realizzato in seguito, da due anni, il Centro Parrocchiale Bresciano di Nadota, attrezzato con pannelli solari, durante le vacanze abbiamo realizzato due corsi di informatica totalmente gratuiti (con obbligo rigoroso di frequenza e di puntualità) per giovani e adulti di tutte le età. Il primo anno 50 iscrizioni, il secondo anno 70 iscrizioni. Il successo dell’iniziativa, da noi totalmente finanziata, è incoraggiante. In questo caso mi sono avvalso di un nuovo amico collaboratore, programmatore, africano di alto livello che ha condotto con un amico i corsi.
La domenica 25 ottobre ci sarà la consegna degli attestati pubblicamente alla fine della Messa. I Computer che arrivano saranno destinati all’uso dei giovani della parrocchia, 8 saranno consegnati alla Caritas per la formazione nei centri femminili e maschili della diocesi, dove crescono giovani e adolescenti in difficoltà… naturalmente restiamo aperti sia sul tema della formazione che su quello della ricezione di altri computer.
Aggiungo infine che la Diocesi di Brescia sta elaborando un progetto di centro culturale dove è necessario pensare alla sala informatica… in questo caso si può collaborare direttamente con la diocesi… Allego immagini del corso ultimo di informatico, realizzato a gruppi di otto persone. Tutto quello che vedete due anni fa non c’era, era un campo coltivato a mais… Grazie per il vostro prezioso lavoro, don Mario Neva…”

Per noi di Banco Informatico Tecnologico e Biomedico è un vero privilegio poter aver fatto parte di un progetto di tale importanza, per uomini e donne al quale l’opportunità dell’alfabetizzazione informatica potrebbe costituire, un domani, l’occasione di costruzione di un futuro diverso e migliore, augurandoci che siano ancora più numerosi i progetti che ci possano dare una tale opportunità.